domenica 19 marzo 2017

JOHNNY B. GOODE: IN MEMORIA DI CHUCK BERRY


Chuck Berry: Saint Louis 18/10/1926 - 18/03/2017





Nel 1958, Chuck Berry, figlio artistico di Muddy Waters e da questi sponsorizzato urbi et orbi, ha in testa di scrivere una canzone che racconti una storia di povertà, rock'n'roll e emarginazione. E' la storia del suo amico Johnny Johnson, pianista con cui, a Saint Louis, Chuck aveva condiviso anni di apprendistato. L'idea c'è, il testo anche. Manca un titolo, che però potrebbe essere semplicemente Johnny. Poi, Chuck ripensa alle proprie origini, ad anni passati a sbarcare il lunario e gli viene in mente la strada di Saint Luis in cui nacque, Goode Avenue. Johnny Goode era un buon titolo, ma mancava ancora qualcosa: una scintillante B. inserita fra nome e cognome avrebbe dato ritmo all'intera canzone. Canzone, che ebbe effettivamente un successo epocale ed è considerata universalmente l’archetipo della canzone rock, anche se il riff di chitarra era ripreso nota per nota da Ain't That Just Like A Woman di Louis Jordan, uno dei padri fondatori del blues e del jazz. Casualità? No, plagio, e pure grosso come una casa. Tuttavia, tra i grandi bluesman del passato era consuetudine rubarsi vicendevolmente i riff, e la cosa, invece di dar vita a lunghe beghe giudiziarie, era considerata un vanto per l'artista copiato, che acquisiva così una splendida aurea di autorevolezza. Non fu invece dello stesso avviso Johnny Johnson che, nel 1991, intentò vanamente una causa nei confronti di Berry, colpevole, a suo dire, di non averlo mai ripagato adeguatamente per l'aiuto e l'ispirazione dati nella composizione di molti successi (tra i quali, ovviamente, Johnny B. Goode). 





Blackswan, domenica 19/03/2017

Nessun commento: