giovedì 19 gennaio 2017

RACHAEL YAMAGATA – TIGHTROPE WALKER (Frankenfish Records, 2016)



Ispirato all’impresa di Philippe Petit, il funambolo francese che nel 1974 attraversò lo skyline di New York, camminando in equilibrio su una corda tesa fra le Twin Towers del World Trade Center, Tightrope Walker è un disco vario, eclettico, cangiante. Tanto che, soprattutto ai primi ascolti, si potrebbe pensare all’album d’ esordio di un’artista che ancora non ha ben capito quale strada intraprendere. La realtà, però, è tutt’altra: Rachael Yagamata è una raffinata songwriter, capace di maneggiare con brillantezza le diverse sfumature di una scrittura pop intelligente ed elegante. Il metodo di lavoro adottato dalla cantante originaria della Virginia, giunta al suo quarto lavoro in studio, è sempre il medesimo: partire da un consistente numero di bozze di canzoni (in questo caso erano circa duecento) e poi escludere, limare, correggere e perfezionare, fino alla scelta di quei brani che vengono poi inseriti in scaletta. Un lavoro certosino, quindi, il cui risultato sono dieci canzoni che, nascendo da diverse idee ed intuizioni, possono sembrare apparentemente disomogenee. Invece, il disco è tutt’altro che confuso e il lavoro in produzione, che emerge dopo svariati ascolti, trasmette un senso di unitarietà che tiene insieme con equilibrio una scaletta ricca di diverse (e divergenti) suggestioni. Se la title track, che omaggia Philippe Petit, è una ballata notturna dalle sensuali atmosfere bluesy, la successiva Nobody, ad esempio, incombe elettronica, minacciosa e cupa. Niente a che vedere con l’eccitante adult pop in mid-tempo di Over, o con il soul rivisitato in chiave indie di Let Me Be Your Girl o, ancora, con i languori eterei della seducente Break Apart. Un disco, dunque, che, come dicevamo, va ascoltato con calma, almeno fino a quando tutte le tessere del puzzle trovino la loro giusta collocazione e si possa comprendere quanto efficace sia Rachael Yamagata nello scrivere canzoni che poi farete fatica a togliere dal lettore. Non è un caso che di questa ragazza la stampa statunitense ne stia parlando da tempo e in termini davvero lusinghieri. Per chi ama il pop, ma anche quelle alchimie cromatiche che lo tengono lontano dagli abituali circuiti di stanca routine. 

VOTO: 7





Blackswan, giovedì 19/01/2017

Nessun commento: