mercoledì 16 marzo 2016

WHISKEY MYERS - EARLY MORNING SHAKES + FIREWATER



Per tutti gli amanti del southern rock l'occasione è ghiottissima: acquistare, al prezzo di uno, gli ultimi due album dei Whiskey Myers, una delle band di genere più interessanti della nuova leva. E' infatti uscito, a fine del mese scorso, questo double pack contenente Firewater del 2011 e Early Morning Shakes del 2014 (Road Of Life, primo album datato 2008, è praticamente introvabile), oltre a un booklet di venti pagine circa, contenente tutti i testi delle canzoni. I Whiskey Myers provengono da Palestine, Texas, e come nella migliore tradizione sudista, sono composti da cinque elementi, con due chitarre in pianta stabile (quelle di Cody Tate e John Jeffers) a cui eventualmente può aggiungersene una terza, suonata dal frontman Cody Cannon (al basso troviamo Gary Brown e alla batteria Jeff Hogg). La fonte di ispirazione della band, come è prevedibile in questi casi, sono i leggendari Lynyrd Skynyrd, e, nemmeno troppo a sorpresa, un paio di miti dell'outlaw country, che portano il nome di Waylon Jennings e Hank Williams. Con riferimenti di questo tipo, oltre a una punta di originalità compositiva (che non guasta mai), i Whiskey Myers si muovono entro i confini di genere, miscelando con gusto hard, boogie, blues, country e un pizzico di spezie texane. I due album procedono essenzialmente sulla stessa lunghezza d'onda, anche se Early Morning Shakes, prodotto da Dave Cobb (già con Chris Stapleton e Jason Isbell), possiede un tocco mainstream in più. Ballatone che profumano di rovere e bourbon si alternano a brani decisamente più graffianti, aperti da riff di scuola Black Crowes o costruiti su quegli epici crescendo, in cui le chitarre acustiche preparano il tiro incrociato delle chitarre elettriche, che cavalcano poi velocissime verso l'orizzonte. Pur rimanendo in un ambito ben noto, i Whiskey Myers lasciano però immutata la potenza delle loro performance live (fate un salto su youtube a dare un occhio) anche in sala di registrazione, sbrigliando gli strumenti e mantenendo quell'approccio un po’ rurale che è linfa vitale per il genere. In più, e questo è l'aspetto saliente, ci sono le canzoni, quasi tutte sopra la media, alcune davvero ottime: Dogwood, Shelter From The Rain e Colloquy per Early Morning Shakes, Ballad Of A Southern Man, Broken Window Serenade e Strange Dreams per FireWater. In attesa del nuovo disco in studio, che era previsto per il 2015, ma uscirà probabilmente alla fine dell'anno in corso, se qualcuno volesse farsi la bocca buona, questa è l'occasione giusta.

VOTO:
FIREWATER 8
EARLY MORNING SHAKES 7,5





Blackswan, mercoledì 16/03/2016

1 commento:

giuseppe ha detto...

invece questi ragazzi sono bravi