martedì 9 settembre 2014

PUSSNBOOTS - NO FOOLS, NO FUN

 
Norah Jones è una di quelle artiste inquiete che vive in perenne movimento. Una discografia solista composta da sei album pubblicati in dieci anni, la partecipazione all'Hank William Project, e una miriadi di collaborazioni che l'hanno trasformata in una sorta prezzemolino della scena jazz- pop: Herbie Hancock , Wyclef Jean, Tony Bennett, solo per citarne alcuni, e da ultimo Billie Joe Armstrong, con il quale ha dato vita a Foreverly, album contenente una rilettura particolare delle canzoni degli Everly Brothers. In tutto questo susseguirsi di attività, nel 2008, insieme alle amiche Sasha Dobson, cantante jazz originaria di Santa Cruz, e Catherine Popper, bassista già alla corte di Ryan Adams e Grace Potter, Norah ha fondato le Puss N Boots, un progetto parallelo alla propria carriera, avente scopo meramente "ludico". Le tre ragazze, infatti, hanno iniziato a suonare esclusivamente per diletto, esibendosi solo davanti agli amici e affrontando in chiave country le cover dei brani che hanno sempre amato e con i quali sono cresciute. Ci sono voluti sei anni perchè le cose diventassero serie e le Puss N Boots mettessero mano anche a materiale originale, confluito in un primo full lenght dal titolo programmatico di No Fools, No Fun. Puro divertissement, come si evince dalla chiassosa copertina, questo esordio è composto di dodici canzoni, alcune composte per l'occasione, alcune cover di brani altrui, alcune registrate dal vivo (forse la dimensione in cui le tre ragazze danno il meglio) e altre in studio. Prevalentemente country, ma con qualche puntatina anche nel rock (Down By The River di Neil Young e Twilight della Band), No Fools No Fun è un disco leggero e suonato in punta di plettro, in cui la Jones e le sue "sorelle" danno sfoggio di un apprezzabile interplay vocale e interpretano con gusto un pugno di canzoni dall'andamento morbido e assai melodico. Lavoro piacevole, che tradisce fin dalle prime note l'approccio assolutamente "easy" delle tre ragazze e che ci regala un paio di brani sopra la media, come l'iniziale Leaving London e una riuscita reinterpretazione di Jesus Etc. dei Wilco.
 
VOTO: 6,5
 
 

 
 
 
Blackswan, martedì 09/09/2014

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