giovedì 28 luglio 2011

LA QUESTIONE MORALE SECONDO BERSANI

Tedesco,amico di D'alema e assessore alla Sanità nella giunta pugliese di Vendola,si dimette perchè accusato di corruzione,ma viene salvato due volte,la prima perchè mandato al Senato nell'immediatezza dell'inchiesta,e la seconda la settimana scorsa,quando ne viene negato l'arresto (scrutinio segreto ) col voto contrario anche di qualche cane sciolto del PD.Penati,viene indagato per corruzione e finanziamento illecito ai partiti per aver,presumibilmente,preso mazzette da vari imprenditori per la riconversione dell'ex area Falck di Sesto San Giovanni.C'è di più.Nel 2004,Bersani,allora europarlamentare,favorisce un incontro fra Penati e l'imprenditore Gavio.Poco dopo,Penati acquista da Gavio,con soldi pubblici,il 15% delle azioni della Milano-Serravalle pagandole tre volte il prezzo al quale le aveva acquistate Gavio.Il quale si fa una bella plusvalenza di circa 170 milioni di euro che poi investe parzialmente nella scalata Unipol a BNL voluta fortemente dal PD.Un caso?Non direi.Come non è un caso che anche nelle file del PD militino Carra e Papania,pregiudicati, e un discreto numero di inquisiti.Notizie che saltano fuori con insistenza sulla stampa di questi giorni ( trainate dalla questione Penati ) e alle quali Bersani reagisce minacciando una class-action contro i giornali,o come li definisce lui,contro la macchina del fango.Indubbiamente anche fra i democratici esiste una questione morale,e viste le notizie di questi giorni,direi che il problema non è di poco conto.Ma il rischio che si corre è quello di fare di tutta l'erba un fascio.Bersani non è Berlusconi,il PD non è il PDL,nel quale presupposto di militanza è una comprovata propensione a delinquere.Proprio per questo,in virtù di quella diversità politica e genetica,di cui il segretario dei democratici si è riempito la bocca in questi giorni,ci si aspettava qualcosa di diverso della solita reazione stizzita a cui la politica di questo ventennio ci ha abituati.
Minacciare querele e class-action significa svilire quell'accento di diversità sbandierato con orgoglio qualche ora prima,per infilarsi nel pantano autoassolutorio di una classe politica pidiellina e leghista che ruba dando la colpa agli altri.I ladri non hanno colorazione politica,sono ladri e basta.E lo sono ancor di più se si arrichiscono maneggiando la cosa pubblica dalla posizione privilegiata della politica.Bersani farebbe meglio a dare risposte definitive e a fare chiarezza,riservando le querele alle notizie false e chiedendo scusa per quelle vere.Se si vanta una diversità etica,alla quale con molto ottimismo sarei propenso a credere,occorre anche capire che non si può continuare a nascondersi dietro il paravento di un'ingiustificata indignazione,ma passare ai fatti e ripulire il partito.E' un'opinione pubblica disgustata ed inferocita a chiederlo.La misura è colma,sia che si guardi la politica da destra che da sinistra.I cittadini hanno bisogno di una speranza e di una valida alternativa al governo degli arraffoni.Se no,vincerà il partito dei disillusi per i quali i politici sono tutti uguali e non vale la pena impegnarsi,votare,partecipare.Sarebbe la fine della legalità e del buon senso.

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