domenica 26 giugno 2011

L'OPPOSIZIONE CHE NON C'E'

Scrivevo su questa pagina,qualche giorno fa,che i momenti di gioia politica vanno gustati e che non è un male provare un po’ di sana euforia.Carpe diem,insomma,tanto dura poco.E infatti,come volevasi dimostrare,le nostre opposizioni sono state capaci in due settimane di mandare alle ortiche quanto di buono la società civile era stata in grado di fare.Il messaggio lanciato alle elezioni amministrative e ai referendum è stato chiaro:il paese è pervaso da un rinnovato desiderio di partecipazione e da un’ineludibile voglia di cambiamento.Lo scenario emerso da i due appuntamenti elettorali predisponeva al meglio Bersani e soci per la spallata finale.A correre in ulteriore soccorso delle opposizioni,salta anche fuori sui giornali una vicenda di malcostume politico e sociale,con possibili risvolti penali, che dipinge a tinte fosche una maggioranza di governo dilaniata da invidie e rivalità interne e totalmente succube dei maneggiamenti lobbisti di un faccendiere senza scrupoli (e pregiudicato) di nome Bisignani. Appare evidente che la nave del PDL,ormai priva di un credibile nocchiero, sia sempre più alla deriva,in balia tanto dei venti leghisti quanto delle correnti piduiste.Basterebbe un rapido,e nemmeno tanto consistente, cannoneggiamento per farla affondare,quatttro colpi di spingarda ben piazzati ed è finita per sempre.E invece…invece arriva D’alema,l’unico amico vero di Berlusconi,sempre prondo a dare una mano nel momento del bisogno.Quando nel 2001 il nano era politicamente finito,il baffetto più furbo d’Italia per tenerlo a galla si inventò niente meno che la Bicamerale,pagandola peraltro a caro prezzo con l’affossamento della legge sul conflitto di interessi.Due giorni fa,Alfano,che ha come unico obiettivo della propria vita salvare il culetto del padrone,per arginare l’ignominioso scandalo che emerge dalla carte processuali sulla P4,ripropone la legge bavaglio,riesumando addirittura una porcata targata Mastella,che era già stata presa in considerazione,ma senza successo,durante il governo Prodi. Ed ecco che a D’Alema non par vera tanta manna dal cielo:valuteremo la proposta del PDL,è una vergogna che si rendano pubbliche intercettazioni che riguardano episodi senza rlevanza penale,bla bla bla bla( mi spieghino per cortesia come sia possibile decidere per legge e in anticipo cosa abbia rilevanza penale e cosa no ).Basta ? No,c’è di meglio,perché al seguito del baffetto ci si mette anche Bersani,che sulla questione si dice aperto al dialogo con la maggioranza.C’è da chiedersi se questa gente sappia cosa significhi comune senso del pudore,se riescano,quando si guardano allo specchio,a provare almeno un briciolo di vergogna.Dubito fortemente. D’altra parte,se questo governo non cade è merito soprattutto del PD,che fa di tutto per non avere una linea chiara sulle alleanze,traccheggiando fra le pulsioni centriste pro Casini e la sinistra radicale di Vendola.Il quale,poveretto,si ritrova schiacciato ( e solo ) fra l’inerzia attendista di Bersani e l’inedita voglia di dialogo di Di Pietro,pronto a svendere il proprio sudato patrimonio di militanza antiberlusconiana per un piatto di lenticchie alla tavola dei moderati.

Blackswan, domenica 26/06/2011

1 commento:

Ezzelino da Romano ha detto...

Ecco, io temevo che non avrebbero saputo che pesci pigliare dopo la caduta di Berlusconi, perchè si sa che vincere le elezioni da oppositori è una cosa ma poi governare è un'altra.
Ma ero ottimista, perchè in realtà questi non sanno cosa fare nemmeno adesso che Berlusconi è ancora lì.
E comunque il motivo di tanta apertura alla maggioranza sulle intercettazioni è a mio avviso piuttosto chiara: se li intercettassero tutti, il più pulito avrebbe la rogna.
Magari non saranno tutti sporchi uguali, ma pulito pulito ho idea che non ce ne sia nessuno.