venerdì 22 aprile 2011

AUTOCENSURA

Nel nostro Paese ormai puo' accadere di tutto. Anche che la stampa decida di autocensurarsi.
Mi riferisco alla barzelletta del nostro simpatico Alnanone messa in onda solo da Santoro ad Annozero. Non ho visto la puntata ma solo la barzelletta su Repubblica.it. Non so quindi che discussioni Santoro abbia fatto sul tema. E nemmeno quali conclusioni abbiano tratto.
Quello che mi chiedo e' come sia possibile. Che tipo di professionalita' e deontologia guidi i cronisti nostrani. Nol video si udivano voci degli stessi giornalisti dire "questa la taglio". Oltre alle generose e sonore risate elargite al bitumato. Lo stesso Alnanone li invita a non pubblicarla. Sempre col suo sorriso di gesso.
Ovviamente non voglio soffermarmi sul cattivissimo gusto della battuta del Re di Hardcore. Fa semplicemente pena.
Vorrei soffermarmi invece sugli spettatori di queste oscenita' e sulle loro reazioni.
Questa volta sono stati i giornalisti. Anche se si trattava di una intervista sportiva non capisco la scelta e cosa possa averla guidata. Perche' non menzionarla? Perche' autocensurarla? Penso sia la paura, il salvaguardarsi. Se la pubblico sono casini, chi me lo fa fare. Credo sia questo il semplice pensiero. Una scelta di convenienza come spesso avviene.

Che dire invece delle studentesse premiate qualche settimana fa vittime (per me) di un'altra battuta squallida e deprecabile del sex addicted premier ? Cito la battuta per chi non la ricordasse: "siete cosi carine che mi viene voglia di invitarvi al bunga bunga".
Anche loro nulla. La sola reazione , ancora, sonore risate di gomma a 32 denti. Ahahahahah. E la platea? Pure. Stessa cosa. Ahahahahahhaha.
Per quanto alcuni giornali parlassero di imbarazzo generale nella sala, io sinceramente non l'ho visto. Ho rivisto le immagini varie volte per vedere se davvero ci fossero dei volti almeno seri, dubitativi, se ci fosse anche un minimo segno di sdegno. Nessuno. Tutti ridevano o sorridevano o applaudivano addirittura. Nessuna reazione di indignazione vera e profonda, cosa che la squallidissima inopportuna battuta avrebbe meritato. Nulla. Solo un sonoro ahahahahaha.

Questa incapacita' di reagire e di indignazione e' cio' che piu' mi manda in bestia.
Come si fa a sorridere o addirittura ridere ascoltando certe cose da un presidente del consiglio che parla in pubblico? Come fanno le studentesse a non scomporsi, a non reagire davanti a cio' che dovrebbe essere considerata una offesa bella e buona? Convenienza ancora una volta. Sicuramente sognano un futuro da manager in qualche succursale mediolanum ed avranno pensato che quel sorriso sia stato il primo piccolo passo verso una carriera di successi fatta a colpi di tette.

Almeno non ridete. Accetta il premio senza il sorriso servo e di circostanza e soprattutto complice. E salva la faccia nonche' la tua stessa dignita'. Ma anche dignita', al giorno d'oggi, sembra una parola grossa.

I have a dream. Che un giorno Alnanone faccia una battuta delle sue e qualcuno gli gridi in faccia incazzato, offeso e scandalizzato: presidente.....si contenga !!!!!
Insomma, mi piacerebbe vedere la controreazione dello psiconano se un qualunque cittadino reagisse indignato ai suoi deliri sessisti. Sicuramente cercherebbe di farlo arrestare in quanto pericoloso rivoluzionario comunista senza senso dell'umorismo.

Chi ride, chi sorride, chi applaude, e' semplicemente un complice. Ed e' un complice molto pericoloso perche' la sua risata legittima l'interlocutore.

Invece, servirebbe il coraggio dell'indignazione.

Ma come diceva Don Abbondio che era come un vaso di coccio tra vasi di ferro: "uno, il coraggio, non se lo puo' dare!".

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